Camera review: Ricoh R1

Ciao a tutti!

Oggi vi parlo di una splendida fotocamera compatta: la Ricoh R1.

Una fotocamera davvero compatta, leggerissima, veramente tascabile!

Guardatela messa a confronto con il classico contenitore delle pellicole 35mm !

Ha un bellissimo obiettivo da 30mm f/3.5, con la possibilità di commutarlo, tramite un selettore posto sul dorso della fotocamera, in un 24mm f/8. La qualità do questo obiettivo è molto alta, come da tradizione Ricoh. Dispone di autofocus su 3 punti, una caratteristica rara da trovare su una compatta. Esposizione automatica, e guardando i negativi, espone sempre in maniera corretta, anche in condizioni di luce difficili. Appena viene caricato il rullino, viene completamente svolto, quindi la prima foto che verrà scattata è la numero 36, nel caso di una pellicola da 36 pose.

Sul pannellino LCD posto sulla fotocamera (tra l’altro di dimensioni generose), sono visibili gli scatti rimanenti. Questa particolare caratteristica consente di non bruciare le foto scattate nella malaugurata ipotesi che il dorso venga accidentalmente aperto quando è presente la pellicola nella fotocamera.

Una funzione interessante che ha questa fotocamera, è la modalità “ritratto super night”. In pratica, in condizioni di luce molto basse, la fotocamera scatta una prima foto senza flash, con un tempo di scatto lungo e messa a fuoco su infinito; successivamente scatta un’altra foto con il flash e mettendo a fuoco il nostro soggetto della fotografia: praticamente una doppia esposizione con…due esposizioni differenti…una caratteristica molto molto particolare!

L’ho caricata con un rullino Iford HP5+, sviluppata con il Bellini Ecofilm 1+1. Ho ottenuto degli ottimi negativi, facilmente stampabili, ed esposti correttamente.

Vi lascio qualche immagine di una passeggiata a Rocca San Giovanni (CH), uno dei borghi più belli d’Italia.

Ciao a tutti! :-)))

Franco.

Una pellicola molto particolare! :-)

Qualche giorno fa, mi è stata regalata una pellicola in bianconero che non conoscevo affatto: una H&W Control VTE Panchromatic Film scaduta nel…novembre 1974.

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Ho fatto qualche ricerca su internet, ma ho trovato ben poche informazioni su questa pellicola: le uniche notizie che sono riuscito a recuperare è che si trattava di un produttore molto molto piccolo con sede a St.Johnsbury, nel Vermont. La data di scadenza di questa pellicola è impressa a mano con un timbro, la cosa affascinante è che chissà se la persona che l’ha confezionata avesse potuto immaginare che sarebbe stata esposta e trattata 43 anni dopo la data impressa. E’ qualcosa che da molto da pensare alla durata nel tempo della fotografia analogica.

Questa pellicola aveva una risoluzione molto alta, mi fa venire in mente che potesse assomigliare alla Kodak Techical Pan, e veniva venduta con il suo sviluppo “dedicato”.

Ho pensato che, con il passare degli anni, la sua sensibilità iniziale di 80 ASA si sarebbe notevolmente abbassata (di nuovo: sono 43 anni dopo la sua scadenza…), ed ho così deciso di esporla a 12 ISO, cercando di compensare la sua naturale perdita di sensibilità.

E così ho deciso di caricare la mia fida Mamiya 645 e fare una passeggiata in campagna.

Per quanto riguarda lo sviluppo, non avendo nessun riferimento per questa pellicola, ho pensato di usare un chimico compensatore, che consentisse così di controllare il contrasto: ho usato il Kodak HC-110 nella classica diluizione B, per 7′ a 20°C.

Sinceramente non pensavo che…uscisse qualcosa da questo film… e invece i negativi ci sono!! Davvero non me l’aspettavo!! Anzi, è una gran bella pellicola!

Ecco a voi alcuni scatti:

 

Chiaramente si notano delle macchie sul supporto della pellicola, dovute proprio all’invecchiamento, ma i negativi sono molto molto belli! La densità dei negativi è corretta, quindi il calo di sensibilità che avevo previsto era giusto. Contrasto alto, elevata nitidezza, grana inesistente, una gran bella pellicola!

Grazie per aver letto l’articolo!!

A presto!! 🙂

Franco.

 

Sviluppo negativo b/n estremo: Kodak Tri-X400 @ ISO 12800

Ciao a tutti!

Oggi vi propongo un utilizzo (abbastanza) estremo della pellicola bianconero. La domanda è: quanto possiamo sottoesporre una pellicola? Tante volte mi è capitato di esporre una pellicola ad una sensibilità diversa da quella nominale, recuperando, poi, in fase di sviluppo. Foto di concerti, teatro, condizioni di luminosità molto basse, sono tutte situazioni dove è possibile esporre una pellicola ad una sensibilità superiore a quella indicata dal fabbricante.

Con l’avvento della fotografia digitale, siamo abituati a sfruttare nelle nostre fotografie, sensibilità molto molto alte ( 6400 o 12800 ISO), e grazie alle moderne elaborazioni software, otteniamo in gran parte delle situazioni degli ottimi risultati.

Mi sono chiesto se è possibile ottenere un buon risultato anche con una pellicola bianconero, cioè fin quando è possibile recuperare una pesante sottoesposizione? Esporre una pellicola da 400ISO a 1600ISO, è una cosa abbastanza normale per me, volevo spingermi un pò oltre. Voglio arrivare a 12800 ISO, cioè ben 5 stop di sottoesposizione. Ho iniziato a fare qualche prova, in quanto non ho trovato in internet, dei riferimenti su come procedere, ed allora…parte la sperimentazione! I primi risultati non sono stati entusiasmanti, ho avuto dei negativi molto molto “leggeri”, quasi non stampabili. Ho tenuto duro, e non mi sono arreso! Ho cambiato chimica per lo sviluppo, ho usato il Kodak HC-110, sviluppo molto compensatore, che consente di tenere a bada il contrasto molto molto alto che si viene a creare.

Dopo diverse prove, e i primi risultati buoni, sono andato a scattare qualche fotografia durante la Processione del Venerdì Santo a Chieti: le condizioni sono ideali, evento che si svolge di sera, con luce veramente molto molto bassa. Ho caricato la mia Hasselblad 501CM con un rullo di Tri-X, ed ho scattato con tempi di 1/125 secondo (che gusto scattare al buio con tempi così veloci!). Ho, successivamente, sviluppato il rullo in HC-110, diluizione 1+79 per 20 minuti alla temperatura di 23°C.

Pubblico qui i risultati:

 

I negativi ottenuti sono molto molto buoni, certo, il contrasto è un pochino alto, ma sono facilmente stampabili, senza grosse difficoltà. La fotografia con il taglio orizzontale, è un ritaglio, anche abbastanza pesante, a conferma della bontà del negativo (…e anche grazie all’ottica Zeiss, …sì!) Credo che ci si possa spingere anche a 25600 ISO, quindi con un altro stop di sottoesposizione…sicuramente farò delle prove!

Ciao a tutti!! …e buona sperimentazione!!

Franco.

La mia prima fotocamera!

Ciao a tutti! Il primo articolo di questo blog è dedicato proprio…alla mia prima fotocamera. Mi è stata regalata all’età di 11 anni, e ricordo benissimo quando ho scartato quel bellissimo pacchetto e mi sono trovato davanti questo oggetto nero, nuovo, intonso, e con quei numeretti vicino al suo obbiettivo. Inclusa c’era anche una pellicola a colori e la sua custodia nera con un bordino rosso, che le dava un tocco molto accattivante. Nel corso degli anni, ci scattai tante fotografie, poi sono passato ad usare una reflex manuale, e la Pentax non so che fine abbia fatto! Mi sono sempre ripromesso di ricomprarla, e ne ho travata una, qualche mese fa, su un famoso sito di aste, e per la somma di 6 euro, mi sono aggiudicato questo bellissimo esemplare, in condizioni veramente ottime! Ero contentissimo!!

 

Questa fotocamera è molto molto semplice, riporto brevemente la sua scheda tecnica:

  • Obbiettivo: 38mm f/3.8

  • Messa a fuoco: fissa da 1,5mt a infinito

  • Diaframma: f/3.8 – f/19

  • Otturatore: 1/125 secondo

  • Batterie: 2 stilo da 1,5v

  • Sensibilità: ASA 100/200/400

Come potete leggere, ha un solo tempo di scatto, il diaframma viene regolato attraverso dei semplici simboli: si va dalla nuvola (che corrisponde all’apertura di diaframma più grande, quindi 3,8), fino al simbolo del sole pieno (che corrisponde a f/19).

La qualità della lente è alta, in tradizionale stile Pentax, buona nitidezza su tutto il fotogramma, il flash con attivazione manuale, lavora molto bene ed ha una buona portata. La fotocamera è leggerissima, le batterie servono solo per il flash, quindi l’otturatore scatta anche senza batterie (gran comodità!). Il mirino è grande e molto chiaro, ed è presente anche un led rosso che si accende in caso di bassa luminosità, …in pratica ci consiglia di utilizzare il flash. E’ una fotocamera facile e bella da usare, con un obbiettivo di buona qualità, se ne trovate una compratela, metteteci una pellicola e divertitevi! Io l’ho caricata con una Kodak Tri-X 400, esposta alla sensibilità nominale e sviluppata in Agfa R09 (il nuovo Rodinal), vi allego qualche immagine.

Ciao a tutti e a presto!

🙂

Franco.