Camera review: Minolta AF-SV

Ciao a tutti!
Oggi vi parlo di una fotocamera compatta molto particolare: la Minolta AF- SV, chiamata anche Minolta Talker. Eccola qui:

 

Questa simpatica fotocamera è stata presentata nel 1984 ed ha una caratteristica particolare: è chiamata talker perché ha sul retro un piccolo interruttore che fa…parlare la fotocamera! Avvisa, infatti, se il film non è caricato nella fotocamera, oppure se è il caso di accendere il flash ed anche se il nostro soggetto è fuori portata del flash.
Questo è il link  dello spot con la quale fu lanciata sul mercato:
80s Commercials. Minolta talker
Le caratteristiche salienti di questa fotocamera sono di tutto rispetto:
  • Obiettivo 35mm f/2,8 con 4 lenti in 3 gruppi
  • Autofocus a infrarossi (funziona anche al buio 😀 )  da 0.85mt a infinito
  • Regolazione ISO tramite selettore da 25 ISO a 1000 ISO
  • Esposizione automatica
  • Avanzamento e riavvolgimento automatico
  • Alimentazione tramite 2 batterie stilo AA (ottima cosa, si trovano ovunque)
La fotocamera si impugna molto bene, complice il fatto che non è piccolissima ed ha un discreto peso. Il mirino è grande e luminoso, leggermente “giallo” per valutare meglio la scena inquadrata. L’autofocus è molto veloce nella risposta, con la classica spia verde di conferma all’interno del mirino.
Molto piacevole da usare, guardando i negativi sviluppati si può notare l’esposizione sempre corretta, con una giusta densità anche in condizioni di luce non sempre semplicissime.
Vi lascio qualche immagine scattata con questa fotocamera, in una mattinata autunnale. La pellicola utilizzata è la Fuji Industrial 100 ISO, sviluppata da me.
Grazie a tutti!
Franco.

Negativi…ritrovati

Oggi vi scrivo di un importante ritrovamento che riporta alla mente la funzione principale della Fotografia: la memoria. Sempre nelle mie escursioni online alla ricerca di oggetti legati al mondo della Fotografia, mi sono imbattuto in una piccola agenda fotografica del 1936, con tanto di libricino con delle istruzioni per poter sviluppare a casa i propri rullini fotografici.
Questi anziani manuali d’istruzioni hanno un che di affascinante, sono molto dettagliati, spiegano ogni passaggio in modo preciso; questo succedeva un pò con tutti i manuali in genere… Oggi siamo abitati in maniera totalmente diversa, anzi, quasi non troviamo più le istruzioni, ma veniamo indirizzati verso un manuale in formato pdf, oppure in una qualche pagina di chissà quale sito internet.
La curiosità era tanta, l’occasione era ghiotta, ed anche questa volta, come per la tank Kodak dell’articolo precedente, ho acquistato il diario per la folle cifra di 1,12 euro! Sono rimasto in attesa per circa 10 giorni fino a quando, finalmente, è arrivato il pacchetto da Glasgow.
Ecco, vi presento questa piccola agenda:

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La prima cosa che posso notare, è l’estrema cura nella realizzazione di questo prodotto, veramente un oggetto di altri tempi! L’agenda non è stata utilizzata, non ci sono appunti, disegni o qualsiasi altra dicitura. L’agenda è piena di consigli su come inquadrare, come calcolare l’esposizione, come procedere allo sviluppo delle pellicole: una fonte di informazioni preziose!
Ora veniamo alla parte…più importante…
Ad un certo punto ho notato, come dire, un rigonfiamento in una tasca, ricavata alla fine dell’agenda, cosa trovo? Dei negativi!!

 

Subito noto una dominante color magenta, segno evidente di un cattivo bagno di fissaggio durante il trattamento di queste pellicole. Mi metto subito al lavoro per effettuare un nuovo fissaggio fresco e un lavaggio a regola d’arte.

 

I negativi adesso hanno un aspetto decisamente migliore e si conserveranno ancora per tantissimo tempo.
Lo ripeto sempre, con il rischio di diventare monotono, abbiate cura delle vostre fotografie, del vostro archivio, delle vostre foto di famiglia (soprattutto!). Il loro valore è più grande di quello che pensate, sono ricordi che nel tempo acquistano sempre più valore. Oggi fotografiamo con i nostri fantastici, comodi smartphone, ma basta pochissimo per perdere tutto. Stampate, create il vostro scrigno dei ricordi, e vedrete che che acquisterà una vitalità che non immaginate.
Di seguito troverete le fotografie che ho trovato nel diario, sarebbe bello poter rintracciare i proprietari (o i discendenti), per poter riconsegnare questo tesoro.
Grazie a tutti per aver letto questo articolo.
Franco.

 

 

Una pellicola molto particolare! :-)

Qualche giorno fa, mi è stata regalata una pellicola in bianconero che non conoscevo affatto: una H&W Control VTE Panchromatic Film scaduta nel…novembre 1974.

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Ho fatto qualche ricerca su internet, ma ho trovato ben poche informazioni su questa pellicola: le uniche notizie che sono riuscito a recuperare è che si trattava di un produttore molto molto piccolo con sede a St.Johnsbury, nel Vermont. La data di scadenza di questa pellicola è impressa a mano con un timbro, la cosa affascinante è che chissà se la persona che l’ha confezionata avesse potuto immaginare che sarebbe stata esposta e trattata 43 anni dopo la data impressa. E’ qualcosa che da molto da pensare alla durata nel tempo della fotografia analogica.

Questa pellicola aveva una risoluzione molto alta, mi fa venire in mente che potesse assomigliare alla Kodak Techical Pan, e veniva venduta con il suo sviluppo “dedicato”.

Ho pensato che, con il passare degli anni, la sua sensibilità iniziale di 80 ASA si sarebbe notevolmente abbassata (di nuovo: sono 43 anni dopo la sua scadenza…), ed ho così deciso di esporla a 12 ISO, cercando di compensare la sua naturale perdita di sensibilità.

E così ho deciso di caricare la mia fida Mamiya 645 e fare una passeggiata in campagna.

Per quanto riguarda lo sviluppo, non avendo nessun riferimento per questa pellicola, ho pensato di usare un chimico compensatore, che consentisse così di controllare il contrasto: ho usato il Kodak HC-110 nella classica diluizione B, per 7′ a 20°C.

Sinceramente non pensavo che…uscisse qualcosa da questo film… e invece i negativi ci sono!! Davvero non me l’aspettavo!! Anzi, è una gran bella pellicola!

Ecco a voi alcuni scatti:

 

Chiaramente si notano delle macchie sul supporto della pellicola, dovute proprio all’invecchiamento, ma i negativi sono molto molto belli! La densità dei negativi è corretta, quindi il calo di sensibilità che avevo previsto era giusto. Contrasto alto, elevata nitidezza, grana inesistente, una gran bella pellicola!

Grazie per aver letto l’articolo!!

A presto!! 🙂

Franco.