Fotografia analogica

Spesso mi viene chiesto il motivo per il quale scatto fotografie anche con fotocamere analogiche, e quindi a pellicola.

In questa pagina cercherò di spiegarvi il motivo.

Viviamo in un contesto sociale dove l’immediatezza nella produzione di immagini la fa da padrona. Basta pensare alla facilità con cui possiamo scattare una fotografia con il nostro smartphone e condividerla immediatamente. Tutto veloce, tutto…subito.

Ma quanto è bello poter creare da zero una stampa fotografica? Quanto è bello poter scrivere veramente con la luce, che poi è la definizione della parola “fotografia”? Addirittura oggi abbiamo l’intelligenza artificiale, l’AI, che ci consente di creare dei contenuti che non esistono: in pratica, delle emozioni sintetiche.

Ecco, io vado nella direzione opposta.

Sono un romantico. La fotografia analogica è romantica.

Fotografare a pellicola presuppone studio, ricerca, pazienza, e tanta tanta sperimentazione. Bisogna conoscere le pellicole, sia quelle a colori che in bianconero, conoscere la chimica per lo sviluppo dei negativi, fare esperimenti per capire come reagisce una determinata pellicola con quel tipo di sviluppo.

Quindi sperimentare, sperimentare, sbagliare, riprovare, sbagliare ancora, fino ad arrivare alla “ricetta” giusta. Ricetta? Sì proprio così: per me la camera oscura ha tante affinità con la cucina, d’altronde ci sono ingredienti in entrambi i casi e la differenza la fa il cuoco (o la cuoca). In camera oscura la differenza la fa chi sviluppa e stampa.

Ecco lo dico: un fotografo che non conosce questo mondo, è un fotografo a metà. Punto e basta.

Nella libreria del mio studio c’è questo libro, disponibile in visione, per tutti. Sulla quarta di copertina c’è una citazione di Goethe:

“L’art et la technique se font, pour ainsi dire, équilibre, et sont si intimement liés que l’un incline toujour vers l’autre.”

La traduzione in italiano è questa: “Arte e tecnica, per così dire, si bilanciano a vicenda, e sono così intimamente legate che l’una tende sempre verso l’altra”. Per me è la sintesi perfetta del mio modo di intendere la fotografia.

Oggi la fotografia analogica sta vivendo una seconda giovinezza, forse dovuta al fatto di avere una fotografia non edulcorata, più vera. Ed è così che nei miei servizi fotografici di matrimonio, scatto anche con fotocamere a pellicola. Pensate alla bellezza di avere un originale unico, un negativo fotografico, su una bellissima pellicola a colori o in bianconero.

Scattare fotografie in un matrimonio, il giorno successivo riunire le pellicole utilizzate, dividerle per tipologia, scegliere la chimica di sviluppo adatta a seconda delle condizioni di scatto, procedere allo sviluppo, e portare così alla luce dei pezzetti di una giornata importantissima come un matrimonio, esattamente come sono stati inquadrati e scattati.

UN VALORE ENORME!

Non ci sono trucchi e non ci sono inganni:

Come ho scritto in precedenza, la fotografia analogica è tornata alla ribalta: attenzione però! Purtroppo sui vari social network vedo tantissime fotografie “finte-analogiche”, con cornicette attorno la fotografia che “simulano” il bordo di una vera pellicola fotografica, spacciando così per fotografia analogica, una fotografia scattata con una fotocamera digitale! Quindi se avete qualche dubbio (qui mi rivolgo alle coppie di futuri sposi), chiedete sempre di vedere i negativi originali, e se questa richiesta vi viene negata, c’è qualcosa che non va! 😉

Se volete un servizio fotografico di matrimonio unico, personale, e soprattutto autoriale, venite a trovarmi nel mio studio, e insieme troveremo la strada giusta per avere il vostro ricordo, vero, emozionante, del vostro matrimonio.